Lidia Poët. La prima avvocata

L’unica, vera storia di Lidia Poët. Con tutti i documenti originali.

Processo a Babbo Natale

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€11,00
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Dettagli del prodotto
ISBN: 9791280147004
Titolo: Processo a Babbo Natale
Autori: Jacopo Pensa - Antonio Salvati - Mimma Sprizzi
Pagine: 9791280147158
Collana: Processi Immaginari

Manca poco al Natale e la notizia di un processo incredibile sconquassa la giustizia italiana. Di cosa è accusato Babbo Natale, e perché? Ma soprattutto: il Natale sarà salvo? Per scoprirlo non resta che inoltrarsi nella lettura degli atti di questo processo immaginario, in cui pubblico ministero (Antonio Salvati) e avvocato difensore (Mimma Sprizzi) si sfidano in un agone giuridico-letterario per chiedere l'uno la condanna e l'altro l'assoluzione di questo imputato famoso e insieme sfuggente, generoso ma forse spregiudicato, affascinante e sicuramente immortale. Ma che più di ogni altra cosa incarna lo spirito di chi - nonostante tutto - vuole continuare a sognare: bambini e adulti (e persino giuristi). A deciderne le sorti ci penserà un giudice d'eccezione (Jacopo Pensa), pronto a sfoderare una sentenza in rima.


RASSEGNA STAMPA

“Poco meno di 100 pagine eppure così ricco di particolarità da esser riuscito a farmi innamorare completamente del suo contenuto e della sua satira. “Processo a Babbo Natale” è uno di quei libri che io considero geniali perché nella sua semplicità, non solo trasmette un messaggio forte e chiaro ma riesce a farlo con professionalità e con una comicità che tiene incollat3 alle pagine"

“Una chicca perfetta per le grigie giornate invernali, un libro a tema diverso dal solito, che vi farà sorridere e tornare un po’ bambini, e che ha come fine ultimo quello di trasmettere un messaggio importante, che spesso noi adulti finiamo per dimenticare: l’importanza di un diritto fondamentale per tutti, che è quello di sognare."

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Lidia Poët in tour

La storia di Lidia Poët è una storia di coraggio, tenacia e ambizione. Noi abbiamo avuto l’onore di raccontarla in giro per l’Italia.

Scopri qui tutte le presentazioni del libro.


Estratto dal libro:

Una donna all’Università di Torino

I giornali di Torino annunciano che una signorina di Pinerolo, Lidia Poët, superati gli esami di licenza liceale nel liceo di Mondovì, proseguirà negli studi all’Università di Torino.

Corriere della Sera, 7 agosto 1877

Questo breve trafiletto è una delle prime evidenze storiche della protagonista di questa storia. La notizia fu data quasi in sordina, annegata a pagina 3 del giornale, appena dopo quella della serenata dedicata un paio di sere prima al principe Tommaso di Savoia a Taranto, con cinquanta barche illuminate, musica, canti e fuochi di bengala.

Eppure, non era una notizia qualsiasi. Il fatto che una donna si affacciasse al mondo universitario, liberamente e senza pretendere deroghe, era una bella novità per il giovane Regno d’Italia.

La legge che aveva permesso alle donne di iscriversi all’università risaliva a nemmeno un anno prima. Si trattava del Regio Decreto n. 3434 dell’8 ottobre 1876, che disciplinava l’istruzione universitaria e approvava il cosiddetto “Regolamento Bonghi”, ovvero il Regolamento generale universitario del 3 ottobre 1875 e il Regolamento per la Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell’11 ottobre 1875.

Ministro proponente di quella riforma era stato Michele Coppino, di Alba. Poco dopo, il ministro avrebbe firmato anche la nuova legge sull’istruzione scolastica obbligatoria: la celebre Legge Coppino, appunto.

continua…


Scopri di più su Lidia Poët

Per scoprire di più su Lidia Poët, prima avvocata e donna straordinaria, dai uno sguardo alla nostra rivista Massime dal Passato. Troverai tanti contenuti esclusivi sulla sua vicenda e sulla storia dell’emancipazione femminile tratti direttamente dalle fonti originali dell’epoca:


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